Cinque domande a: Thomas P. Heckmann

Ti sei mai chiesto, magari proprio mentre ballavi sotto cassa, come sia finito il DJ a fare proprio quel lavoro? Hai mai avuto la curiosità di sapere quale sia stato il primo impatto di un artista con la musica che oggi padroneggia ai piatti? Per approfondire la conoscenza con il nostro prossimo ospite, anche questa volta abbiamo voluto parlare direttamente con lui e provare a soddisfare queste curiosità. E’ la volta di Thomas P. Heckmann, vero nome dietro a una serie di pseudonimi che hanno costellato il panorama della musica elettronica degli ultimi trent’anni….
[English version Below]


Ecco allora “Cinque Domande a: Thomas P. Heckman”

1. Ricordi la prima volta in assoluto in cui sei venuto a contatto con la musica elettronica? Che cosa hai pensato e perché ti ha affascinato tanto?
TPH: Probabilmente all’inizio degli anni ’70 quando ero un bambino, ci sono cresciuto. Mi hanno affascinato i suoi suoni bizzarri e il fatto che si trattasse davvero di un nuovo genere, che mi catturò immediatamente.


2. Che cosa c’era nella musica techno (e acid) che ti ha spinto ad immergertici?
TPH: La sua energia e il fatto che fosse la nostra piccola rivoluzione nei primi anni ’90. Non aveva bisogno di parole per cambiare il mondo.


3. Nel corso degli anni hai cambiato molti progetti e nomi. Puoi dirci perché hai scelto di farlo e perché oggi hai deciso di tornare a concentrarti sul tuo vero nome?
TPH: Mi sono sempre interessato a molti diversi stili musicali e per questo, a volte, si è reso necessario avere il mio travestimento perché le persone potessero ascoltare senza nessun pregiudizio la musica e non il mio nome, con tutte le sue implicazioni. E’ divertente come, ancora oggi, qualcuno scopra musica che non avrebbe mai pensato potesse essere mia 😉


4. Qual è la forza trainante che ti spinge a produrre musica? Cosa vuoi comunicare e trasmettere con le tue tracce?
TPH: E’ tutto nei miei Kopfgeister (ndr: letteralmente “spiriti della testa”, quindi “pensieri”) e da dove provengano io non lo so. Da dove nasce l’arte? E’ il modo di creare qualcosa dal nulla. Se sei abbastanza fortunato troverai qualcuno a cui piace quello che fai. La musica è sempre stata un linguaggio globale e universale che connette le persone trasmettendo suoni e idee.


5. Oggi le sonorità acid stanno “sperimentando una seconda giovinezza”. Perché, secondo la tua opinione, e che cosa è effettivamente cambiato da quando tu hai cominciato?
TPH: Non penso si tratti davvero di una “seconda giovinezza” dal momento che l’Acid non se n’è mai andata. Forse non era sotto i riflettori, ma è sempre sopravvissuta nell’underground. Io non sono cambiato molto nella produzione delle mie linee acid; si è rinnovato un po’ l’equipaggiamento, ma il processo di creazione e il divertimento sono rimasti gli stessi


Ascolta la Playlist di Spotify creata da GENAU per ripercorrere insieme a noi i molti volti di Thomas P. Heckmann:


THOMAS P. HECKMANN sarà per la prima volta a Torino ospite di GENAU questo SABATO 28 settembre all’Azimut Club di Via Modena 55, Torino.

Tickets —> https://xceed.me/it/events/torino/75525/
Info e liste: 392-8039321 / http://bit.ly/2li4w1q


ENGLISH VERSION

1. Do you remember the first time ever you came into contact with electronic music? What did you think about it and why did it fascinates you so much? 
TPH: Probably in the early 70s when I was a kid and I grew up with it. [I was fascinated by] The strange sounds and it was a very new genre that got me hooked straight away.

2. What was about techno music (and acid) that made you diving into it?TPH: Its energy and that it was our own little revolution in the early 90s. It did not need words to change the world.

3. Across the years you changed many projects and names. Could you tell us why you chose to do that and why you decided to focus again on your real name today?
TPH: I was always into many different styles of music and it was sometimes necessary to have my disguises so people would listen without prejudice to the music and not to my  “name” with all the associations it might have. It’s funny how people still discover music that they never thought was by me 😉

4. What’s the driving force that push you to produce music? What do you want to communicate and transfer with your tracks?
TPH: It’s all my Kopfgeister and where they come from I don’t know. Where is art coming from ? It’s the way to form something out of nothing and if you’re lucky you will find some people who like it. Music has always been a global and universal language that connect people and transmit ideas and sounds. 

5. Acid sounds are “experiencing a second youth” today. In your opinion, why and what did actually change from when you started?
TPH: I don’t think it’s a “second youth” really as Acid has never been gone. It was maybe not in the spotlight, but always there in the underground. And I haven’t changed much in producing my Acid tunes, just the gear has changed a bit, the process and fun is still the same.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.